venerdì 30 settembre 2011

Potrei parlare con il comandante?

Viaggiare in Grecia di questi tempi è difficoltoso. Bisogna fare lo slalom tra gli scioperi, spesso bianchi, dei mezzi di trasporto. Ero lì perché avevo fatto una lezione ad una scuola internazionale del CERN.

Lo sciopero dei taxi lo abbiamo ammortizzato scroccando un passaggio. Quello bianco dei controllori di volo era molto più difficile da aggirare.

L'Alitalia, si sa, sta a una compagnia aerea come io all'ippica. Se si acquista un biglietto tramite agenzia con tratte coperte da vettori diversi non è possibile fare il check in per la tratta alitalia via web. Per le altre sì ovviamente. Il perché? mistero. Questo problemino mi stava creando non pochi disagi.

Ero a Chios, rocciosa isola al confine con la turchia, seduto ad aspettare che l'aereo ricevesse l'ok per il decollo. Purtroppo se sciopera chi controlla il volo non si alza nemmeno una rondine.

Così il tempo passava. Il paradosso è che sarei comunque arrivato in tempo ad Atene per la coincidenza, ma non l'avrei mai potuta prendere perché avrei dovuto fare il check in, che chiude 40 minuti prima del volo. E chiude sempre 40 minuti prima. Anche se è in ritardo il volo in partenza.

Bene, sono andato dalla hostess e ho esposto il problema. Per me la soluzione era cristallina: chiamare Atene, chiedere di emettere la carta di imbarco e mandare qualcuno a prendermi. L'ho vista incerta...

Ci sono sistemi deterministici. La Germania è uno del genere. Se vai da qualunque persona della Lufthansa e fai la stessa domanda la risposta è sempre la stessa. Ciò non accade da noi per esempio. Se chiamate il servizio clienti alitalia  (la parola servizio è abusata) e fate la stessa domanda a diversi operatori la risposta è sempre diversa. Competenza ed efficienza.

La grecia ci assomiglia. Così ho chiesto alla gentile hostess se potevo parlare con il comandante. E così sono andato nella cabina di pilotaggio, accolto in modo gentilissimo. Ho spiegato il mio problema, mi è stato fatto presente che c'era uno sciopero e che comunque anche la coincidenza sarebbe partita in ritardo, ho sottolineato che ciò era ininfluente ai fini del check in e proposto la mia soluzione. Mi ha detto che avrebbero chiamato Atene e fatto il possibile. Ho ringraziato e aspettato l'arrivo.

Ivi ho trovato una cortese hostess con la mia carta di imbarco stampata e così ho potuto prendere la mia coincidenza.

Adesso potrei finire qui e sembrerebbe una bella storia, con la morale che se si è gentili e determinati si possono fare miracoli.

Però per dovere di cronaca devo segnalare che nel mio stesso volo c'era anche il direttore generale del Cern, che ci aveva raggiunto alla scuola. Non l'ho visto alzarsi, ne' parlare con la hostess. Potrebbe avere fatto una telefonata però. Ad ogni modo anche per lui e la sua signora c'erano due carte di imbarco pronte. Dunque è qualcosa che fanno sempre, come dovrebbe essere, oppure anche lui ha smosso qualche leva?

Mi piace pensare che anche lui si sia impegnato, e che per lui, il capo del più grande laboratorio del mondo con un budget superiore a molti stati delle Nazioni Unite, si siano mossi alla velocità della luce. Anzi, di questi tempi, anche di più.

mercoledì 28 settembre 2011

Io speriamo che me la cavo

Capita ogni tanto di festeggiare il proprio compleanno in modi o posti strani.

Non ho molta memoria dei miei compleanni passati. Certo quello dei quaranta anni rimane lì, fermo nella mia mente. Bellissima festa, grandiosa giornata, grande dimostrazione di amicizia da parte di tutti. Anche quelli degli ultimi anni sono belli perché Federica ha sempre fatto di tutto per creare dei bellissimi giorni.

Ma andando indietro nel tempo sono pochi quelli che ricordo. Molto bene quello di 18 anni, sembrava chissà che dovesse accadere e invece...non è la carta di identità che determina la tua età.

Sfortunatamente quello dei 25 anni è indimenticabile, il funerale di mia nonna, l'ultima vivente.

Questo è stato il secondo compleanno lontano da casa e dai miei affetti. L'altro fu tanti anni fa a Chicago. Era una domenica, andai da Borders, una grande catena di libri, ove era possibile leggere, ascoltare musica, mangiare. Sarà perché era così bello che lo hanno chiuso, come gli altri 500 Borders negli US, uccisi dalla scarsa lettura e dagli e-book naturalmente. Comperai un CD dei Beatles, questo lo ricordo.

Anche qui un compleanno strano che ricorderò. Il pomeriggio dovevo limare, rifinire, continuare a ripetere il mio talk per il giorno dopo. Ma era il mio compleanno!! Ho preso due che conosco e che avevano già fatto la loro lezione, uno che la fa solo domani e sono andato all'ufficio informazioni. Avuta la situazione sotto controllo abbiamo noleggiato una automobile (guidavo io, non ci si può fidare dei tedeschi...) e fatto un giro dell'isola, al limite di una parte di essa! E' 8 volte l'Elba!!

Trovata una deliziosa spiaggetta ci siamo fatti il bagno alle 5 del pomeriggio, con il sole che stava già calando dietro le montagne. L'acqua era calda, trasparente, bella. E' stato un gran momento. Non mi ricordo di avere mai fatto il bagno il 27 settembre.



A sera sono giunte poi le telefonate, i messaggi di auguri che mi hanno riempito anche quella parte di giornata.

Certo stare lontano dalle persone a cui si vuole bene il giorno del compleanno non è mai bello. Però ieri ho imparato che non si può sprecare il giorno del tuo compleanno perché non sei come e dove vuoi tu. E una volta capito questo è necessario estendere ciò a tutti i giorni della tua vita.

Io speriamo che me la cavo. 

venerdì 23 settembre 2011

Sopra un raggio di luce

Diceva Verdone in "Maledetto il giorno che ti ho incontrato": "per favore, te lo chiedo per piacere, non smerdarmi l'unica figura certa della mia vita", riferito al suo analista.

Mutatis mutandis è la stessa situazione in cui mi trovo io oggi con Einstein. Secondo la stampa la relatività è stata smentita perché è stato infranto il muro della velocità della luce.

Forse non tutti si rendono conto di cosa ciò vorrebbe dire se fosse vero. La relatività è una teoria che ha ricevuto migliaia di verifiche sperimentali ed è dunque uno degli architravi della nostra visione del mondo. Anche la sua formulazione matematica è perfetta con il ruolo che ha oggi la velocità della luce.Una particella con massa non può mai raggiungerla, e tale privilegio è appannaggio solo dei fotoni, la luce appunto. Man mano che la nostra velocità aumenta il tempo rallenta. E' questo il senso della relatività: non esiste un tempo assoluto ne' lunghezze assolute. Poichè la velocità è un rapporto tra spazio e tempo sono questi ad essere relativi se la velocità è assoluta. Penso che tutti abbiano sentito almeno una volta il paradosso dei gemelli.

Che il tempo rallenti ne siamo certi, di prove ce ne sono in giro tantissime. Ora se però fosse possibile andare oltre la velocità della luce, il tempo dovrebbe addirittura tornare indietro, cosa che violerebbe il principio di causalità. E sarebbe un bel problema!

Ma si sa sono tempi incerti, e neanche le costanti fondamentali sono al riparo dall'inflazione.

Un gruppo di scienziati, molti italiani, ha sparato dal CERN di Ginevra un fascio di neutrini fino sotto al Gran Sasso. E cosa hanno visto? Misurando la distanza tra il CERN e il Gran Sasso e dividendo per il tempo che le particelle ci hanno impiegato ottengono che si muovono con una velocità che è circa due parti su centomila maggiore di quella della luce.

Ho assistito questo pomeriggio al seminario che è stato fatto al CERN e ritrasmesso via web sui risultati dell'esperimento. Credo che su tutte valga una osservazione che è stata fatta a caldo:"Un esperimento del genere è troppo complicato perché chi non vi abbia lavorato sopra possa dire qualcosa. L'unico modo di essere certi del risultato è di avere un altro esperimento fatto da un altro gruppo che verifichi questi dati".

E' vero. Ci si rende conto dell'abisso che separa oggi l'attività sperimentale dagli albori della fisica del novecento, quando un piccolo laboratorio e uno oscilloscopio erano sufficienti ad indagare la struttura dell'atomo. Qui abbiamo scomodato la geodesia, i satelliti, il GPS, i modelli della ionosfera, la tettonica delle placche, la relatività generale, la rotazione della terra, la trasmissione dei segnali tramite cavi o fibra ottica. Hanno fatto una misura di distanza che è precisa come tre parti su centomila. E la differenza che non torna è di 60 miliardesimo di secondo. Ovvero noi stiamo dicendo che siamo in grado si stabilire precisamente il tempo tra due oggetti che distano 730 km con precisioni del miliardesimo di secondo.

Non si può liquidare il risultato come sbagliato perché bisogna dire che i miei colleghi hanno pensato veramente a tutto (forse!). E tutto è stato calcolato, modellizzato, verificato. Eppure io non mi rassegno a pensare che la velocità della luce non sia stata infranta. Questo esperimento è veramente complicatissimo e certo può essere che qualcosa non sia stato considerato. Gli stessi autori sottolineano che non trovano altra spiegazione ai loro risultati se non il fatto che i neutrini vadano più veloci della luce. Ma allo stesso tempo sono i primi a chiedere aiuto, a sperare che qualcun altro faccia un esperimento per verificare o meno i loro dati.

Fino ad allora continuerò a pensare che nessuno ha ancora "smerdato" l'unica figura certa della mia vita.

PS a questo link il loro articolo http://static.arxiv.org/pdf/1109.4897.pdf.

mercoledì 21 settembre 2011

Quando sparano sotto casa tua...

Che succede a Roma? Forse Roma è una metafora del paese.

L'altro giorno proprio a 100 metri da casa mia, all'ora di pranzo, hanno sparato ad un pregiudicato. Ultimo atto di una guerra di bande che sta insanguinando la città. Non si contano più gli scippi finiti male, con gente uccisa o ridotta in fin di vita.
Ho sempre detto che Roma, in fin dei conti, era una isola felice, se comparata ad altre metropoli. E quando soffiavano sul fuoco, promettendo il poliziotto di quartiere (chi l'ha visto?) o maggiore sicurezza che solo un sindaco ex fascista saprebbe dare, ricordavo sempre che nelle statistiche il crimine era in diminuzione da un decennio.

Ora no. Ora sparano all'ora di pranzo, sparano tra la gente, rapinano dovunque, a Prati come a San Basilio. E magari uccidono per una borsetta.

Saranno i tagli alle forze dell'ordine? Sarà la mancanza di investimenti nel sistema carcerario, con degli istituti di pena che sono lager da terzo mondo? Sarà il fatto che la giustizia in Italia non funziona perché altrimenti potrebbe veramente colpire i potenti?

Non lo so. Credo che ci siano momenti in cui si deve dire basta! In cui la gente deve destarsi dal torpore e dire basta.

Come è possibile quello che è accaduto al Gemelli? L'ospedale migliore della città, quello che cura anche il Papa? Come fa una infermiera a non essere visitata per 6 anni? Chi l'ha coperta? Come si fa ad infettare centinaia di bambini? E' una schifezza che deve farci gridare.

In quale baratro siamo caduti? E' troppo comodo dire che la colpa è di Berlusconi. Io non sono d'accordo. Appartengo a quelle persone che hanno sempre saputo come era fatto, che hanno sempre dubitato del modo in cui si è arricchito, che non lo hanno mai considerato un esempio da seguire, ma piuttosto da evitare.

Berlusconi si è insinuato nelle nostre vite, ha depravato la nostra già elastica morale, ha stuprato quanto c'era di buono in questo paese, ha messo la peggiore feccia umana e professionale al governo della nazione. Ha preso i peggiori difetti del nostro essere e li ha eletti a virtù. Ha creato un danno economico e sociale che ci vorranno decenni per ricolmare, se mai vi riusciremo.

No la colpa non è di Berlusconi, non è delle sue TV spazzatura piene di tette e culi al vento, di signorine sempre pronte con le gambe aperte per scalare lo star system. Non è sua la colpa, di essere un gaffeur nato, di avere una ignoranza pari solo alla sua protervia, di considerare le donne merce e non persone.

La colpa è di chi lo ha votato. Forse i politici sono tutti uguali, sono marci a 360 gradi. Ma Berlusconi non è tutti i politici. Non è nemmeno un politico. E' il padrone, il proprietario. E lui non è uguale. Si vede che nel nostro DNA i geni contro il dittatorello di turno ancora non ci sono.

Caro Indro, ti ingannavi. Non è bastato averlo per tanti anni per fare degli anticorpi. Come non bastarono venti anni di fascismo, così non sono stati sufficienti 15 anni di Berlusconi.

Diceva un cartello" Non è colpa di Berlusconi se gli italiani sono un pò coglioni".

Sottoscrivo.


domenica 18 settembre 2011

Ciò che NON è scontato

Ho passato una settimana vicino Londra per una conferenza con una nutrita comunità di russi. Se vuoi sentirti ignorante di fisica vai con i russi, se vuoi altresì aumentare la tua autostima sulla conoscenza dell'inglese vai sempre con i russi.

Tra loro vi sono delle persone molto note, gente che ha scritto gli articoli che ho letto da studente. Direttori di istituti, accademici importanti.

Mi ha molto colpito il fatto che fosse il compleanno di uno di loro, qui sotto un profilo per fare capire di che persona parliamo.

http://www.ujp.bitp.kiev.ua/files/file/papers/52/10/521014p.pdf

Il gentilissimo Shu'lga ha compito non 75 anni come pensavo io, o 80 come qualcun altro, ma solo 64. Sono rimasto basito. Diamo per scontato che certe caratteristiche corrispondano ad una certa età ma ciò è vero solo da noi. Durante il banchetto (solo di nome!) è venuto al nostro tavolo di gente giovane. E ci ha fatto una metafora tristissima, di come gli alberi vecchi cadono e da lì germogliano nuove piante. E di non dimenticarsi dei vecchi maestri. Un discorso da chi sente prossima la fine.

In effetti andando su google a cercare l'età a cui arrivano gli uomini russi ci si accorge che si fermano a 59!! Un valore poco superiore a quello in Italia di 80 anni fa. Alle donne va un pò meglio, 73.

Siamo così abituati al nostro benessere, al nostro stile di vita, alla alimentazione "sana" che non ci rendiamo conto che queste cose non sono scontate.

Ho scoperto che anche il Regno Unito ha una speranza di vita inferiore alla nostra, di circa 3 o 4 anni. Un mio amico che vive a Londra lo attribuisce sopratutto alla mancanza di prevenzione. Dice che in UK non è possibile andare dal dottore e dire: mi voglio fare una analisi del sangue per controllo. Non la fanno fare, se non quando ci sono dei sintomi conclamati. Inoltre i dati sanitari sono accessibili dalle banche all'atto dell'apertura di un mutuo e dunque farsi trovare qualcosa aumenta il costo del prestito.

Dovremmo riflettere quando pensiamo a tagliare, tagliare, tagliare, come non vi sia prezzo per la vita umana e per la buona salute. Quelle non sono spese, sono investimenti. Diamo per scontato che la nostra salute sia qualcosa di indipendente dalle scelte di politica economica o sociale.

Non è così.


sabato 17 settembre 2011

un semplice grazie

Lord Rutherford mi perseguita in questi giorni. Prima, tornando da una conferenza in Spagna leggo su una rivista specializzata che è il centenario della sua scoperta della struttura dell'atomo. Qua, in Gran Bretagna, vengo portato a visitare il laboratorio a lui dedicato. il Rutherford Appleton Laboratory. Ed oggi in Westminster abbey sono riuscito in modo rocambolesco a trovare la sua tomba.

Ci tenevo moltissimo. Rutherford non solo è stato un premio nobel, la persona che ha scoperto come è fatto dentro l'atomo, ma anche un esempio. Nato in Nuova Zelanda da una famiglia di contadini è riuscito in un tempo in cui le divisioni sociali erano ancora più marcate di oggi a fare una brillantissima carriera grazie alle sue grandi doti professionali e umane. Non dimenticherò mai quando ho letto che lui era il relatore della tesi di dottorato di Crofton e Walton, i quali costruirono il primo acceleratore di particelle con cui vinsero il nobel. Ebbene lui rifiutò di mettere il suo nome nell'articolo perché era un lavoro loro.

Fu il primo a costruire un laboratorio internazionale, molti premi nobel hanno lavorato con lui e lo sono divenuti grazie al suo aiuto. Morì per una ernia strozzata e fu il primo non nato nel regno unito ad essere seppellito a Webmister abbey.

Oggi cercavo la sua tomba, vicino a quella di Newton, ma purtroppo la navata era chiusa perché domani è il 71-esimo anniversario della battaglia di Inghilterra. Molte sedie erano state lì disposte. Un gentile custode si è accorto di me e capito quanto ero interessato mi ha portato nella zona vietata.

Lì ho trovato Lord Rutherford, accanto al suo maestro J.J. Thompson, vicino a Faraday, Huygens, a Lord Kelvin e forse a qualcun altro del gotha della fisica inglese e mondiale. La sua pietra era piccina piccina, sopratutto se comparata a quella di ignoti abati dell'abbazia o di parenti sconosciuti dei reali di Inghilterra. Perfino Caucher ha una tomba modestissima, e non perché è stato il padre della letteratura inglese, ma perché lavorava in Webminster abbey! Lì davanti a quel piccolo insignificante pezzo di marmo, nascosto oggi dalle sedie e più in generale ignorato dai più non posso non pensare al grande contributo che ha dato quest'uomo alla scienza. Se oggi pensiamo che la scienza sia un fatto globale, se abbiamo laboratori internazionali con un melting pot di persone che arrivano dalle varie parti del mondo, dobbiamo ricordare che il suo è stato il primo laboratorio internazionale, dove vi erano inglesi, russi, danesi e tanti altri ancora.

L'unica cosa che mi è venuta in mente stamani è un semplice:grazie!