domenica 27 novembre 2011

Il dovere di un insegnante

Si è aperta la polemica sulla cattedra di Scattone al liceo che fu di Marta Russo.

Per i più giovani ricordo che nel 1997 una studentessa di 22 anni fu uccisa alla Università "La Sapienza" da un colpo di pistola. Dopo molte perizie tecniche si individuò il punto di partenza, una finestra dell'istituto di filosofia di diritto.

E qua la vergogna seppellì la Sapienza. Laddove si insegnava la legge, si diffuse invece una dottrina omertosa.  Chi aveva visto non parlava, chi sapeva scordava. A tutti i livelli ma sopratutto in quelli più alti. Il buon nome dell'istituto andava preservato.

Alla fine furono condannati Scattone e Ferraro per omicidio colposo e favoreggiamento. Sebbene avessero manifestato interesse per il "delitto perfetto" non fu possibile provare la volontarietà del gesto, ovvero sparare nel mucchio, non avendo un bersaglio, non avendo un movente e facendosi un alibi.

Ricordo benissimo quei giorni, in cui ancora andavo di tanto in tanto all'Università. C'era un clima terribile. Non si sapeva cosa fosse successo. La gente si muoveva veloce, evitava di fermarsi all'aperto. Sentii qualcosa su una spalla, stavo già per buttarmi per terra, era una foglia che cadeva da un albero. Questa era la situazione.

Dopo tanti anni questa storia riaffiora perché Scattone, che è libero e  non è interdetto dai pubblici uffici, ha ottenuto la supplenza nel liceo che fu della vittima, Marta Russo.

Secondo la legge lui può insegnare. Anzi in una intervista al Corriere rivendica i suoi diritti. Questa è la ragione secondo me perché questa persona non può insegnare ne' lì ne' in un altro posto.

Intendiamoci. I Santi sono solo in cielo e tutti hanno diritto ad una seconda chance, ma se riconoscono i propri errori, se si pentono, se vivono la loro vita come un esempio da non seguire. Ecco lui dice "mi sono sempre dichiarato innocente", con una formula bizantina da leguleio per non affermare "sono innocente". Lui che era assistente e doveva insegnare il rispetto della legge si è macchiato di un crimine assurdo, togliendo la vita ad una ragazza di 22 anni, non so se per un errore nel maneggiare la pistola o per una folle dimostrazione.

Ad ogni modo se lui si proponesse come esempio da non seguire, non vedrei nessuna ragione per toglierli la cattedra. Ma lui non fa così.

L'insegnante non trasferisce solo nozioni. C'è anche un esempio che passa in via osmotica, di una persona con i propri pregi e i suoi difetti. E quello che trasmette deve essere anche civismo, un'idea di cittadino che prima di reclamare diritti verifica se è in ordine con i suoi doveri. La scuola forma le coscienze oltre che le conoscenze.

Avere sulla cattedra una persona come Scattone che ha l'egoismo dei suoi diritti senza avere la sensibilità di rinunciare a quella supplenza, essendo stato il liceo della sua vittima, può solo generare pericolosa emulazione in menti ancora in formazione.

venerdì 25 novembre 2011

Il sorriso dell'amore

Si sa, andare ad un funerale non è mai piacevole. Se poi conoscevi la persona ancora di più, la mamma di uno dei miei più cari amici, serenamente spirata nel sonno dopo una lunghissima lotta con l'Alzheimer, che l'aveva profondamente offesa.

Sono momenti catartici nei quali ci riappropriamo della nostra dimensione finita. Sono attimi in cui il mondo rimane fuori dalla porta della chiesa.

Non è il primo e credo non l'ultimo a cui parteciperò, prima del mio. Un velo di tristezza anche per il magistero del prete: il poverino era straniero, alcune difficoltà di pronuncia, congiuntivi e condizionali erano per lui un tutt'uno. Mi pare che abbiamo messo il sacerdozio alla stregua della raccolta dei pomodori, nessuno lo vuole più fare e dunque avanti gli affamati.

Mi sorprendo del fatto che ogni cosa, anche la più triste, anche le esperienze peggiori hanno dentro un profondo insegnamento, se lo si sa ascoltare. Il povero vedovo era straziato dal dolore, una scena che mi ha commosso e intristito particolarmente. Era perfino difficile andare a salutarlo per quanto stava male, sembrava di disturbare.

Mi ha abbracciato stretto, chiamandomi come ha sempre fatto, "lo scienziato". E poi mi ha dato un buffetto e senza che io gli avessi detto nulla, senza avere pensato nulla ha aggiunto con tono paterno: "Voi non potete capirmi. Anche se non parlava più io la carezzavo e lei mi sorrideva".

Anche se lei stava male, pure se non riconosceva i suoi cari, lui l'amava e l'ama ancora e tutto quello che anelava era giusto un sorriso.

Il sorriso dell'amore.

Ed ha ragione. Perché l'amore non ha bisogno di niente, nemmeno delle parole, neppure della salute. Tranne che del sorriso della persona che amiamo, che rende le nostre giornate felici e degne di essere vissute.

Oggi non l'hanno letta la prima lettera di S. Paolo ai Corinzi, che chissà perché viene relegata ai matrimoni e non ai funerali. Mi piace ricordare quando dice "l'amore non avrà mai fine". 

domenica 13 novembre 2011

Io & Silvio

Mi volgo indietro e guardo il MIO mondo, prima e dopo l'era di Berlusconi.

Quando sono uscito dal liceo la scuola pubblica non si discuteva. Avevo in classe due figli di onorevoli. E il mio non era certo il migliore liceo di Roma. Chi andava ad una scuola privata lo faceva perché non era abbastanza bravo per quella di stato. Ed infatti uno dei due trasformò così i suoi 4 in tanti 8. C'era un grande rispetto per la classe docente. Certo, nel mucchio ci poteva sempre capitare la mela bacata, ma nel complesso erano tutti bravissimi. Se prendevi un votaccio era sempre per colpa tua. L'edilizia scolastica non era un granchè nemmeno allora, ma almeno si faceva la manutenzione.

Oggi i genitori devono mettere di tasca propria i soldi per mandare i figli a scuola, altrimenti non si va nemmeno al gabinetto. Se prendi un 4 la colpa è del professore che te lo ha messo, non tua che non hai studiato. Il docente è sempre incompetente e parziale in una concezione complottista e vittimista della vita.

Ma sopratutto è cambiato il modo in cui la società vede l'insegnante. E' quasi un parassita che fa tre mesi di vacanza, è uno che è professore perché non era bravo a fare qualche altra cosa. Il fatto che questa persona formi le conoscenze e le personalità dei giovani è totalmente disconosciuto.
La scuola delle tre i, inglese, informatica e impresa, diploma una marea di ignoranti, incompetenti e talvolta insolenti figli di papà.

Credo che ciò derivi da un sentimento di ostilità nei confronti della cultura. Senza arrivare agli eccessi di Goering che si dice togliesse la sicura alla pistola quando sentiva questa parola, qua si è identificata la cultura con la sinistra. Gli si è fatta la guerra, e si è voluto buttare il ragazzino con l'acqua sporca.

La cultura non riempie la pancia, disse il ministro Tremonti.

Raramente ho sentito una affermazione così stupida e presuntuosa. In un mondo in cui siamo in concorrenza con 1.6 miliardi di cinesi e più di un miliardo di indiani che producono a basso costo, solo la cultura, solo l'istruzione, solo la competenza ci può salvare. Come hanno capito infatti benissimo i paesi verso i quali i nostri migliori cervelli emigrano, e che fanno affari basandosi su essi.

E poi la cultura riempie la pancia meglio di tante altre cose. E non è un discorso radical chic da chi si può permettere di emettere sentenze perché riesce ragionevolmente bene a mettere insieme il pranzo con la cena. La cultura ti da' la forza di andare avanti. Ti aiuta a capire le priorità della vita, ti riempie l'anima meglio della pancia. Fatti non fummo per viver come bruti...E' vero non è uno slogan!

Ma dove il berlusconismo ha picchiato forte e duro è sull'università e sulla ricerca. Siamo a livello della pulizia etnica. Ci sono solo due certezze in questo paese, se servono soldi li prendiamo dall'università e ricerca e dalle accise sulla benzina. L'associazione della Moratti e della Gelmini ha depauperato le risorse economiche ed intellettuali del paese. Ha bloccato per anni l'accesso creando un enorme precariato intellettuale. Ha fermato il rinnovamento della classe docente che si trova oggi vecchia, anagraficamente e mentalmente, non essendo stata in contatto per anni che non con se stessa.

E, ciliegina sulla torta, non ha risolto nessuno dei gravi problemi che affliggono l'Università, come la meritocrazia, il familismo e il nepotismo. Ha dato una tale idea di marginalizzazione dell'Università, che alla fine l'Università stessa si è veramente marginalizzata.

Ha introdotto un metodo di valutazione assolutamente incongruente. L'anno scorso il ministro voleva chiudere il dipartimento di matematica a Tor Vergata. Da tutte le statistiche risulta che questo sia il migliore dipartimento di matematica in italia, il nostro MIT nel campo. E perché lo volevamo chiudere? Perché il rapporto docenti/studenti non rientrava nei parametri del ministero. E non si va a guardare se quegli studenti o quei docenti sono bravi. Quest'anno quel dipartimento ha vinto tre borse europee da più di un milione di euro! In tutta Italia, in tutti i campi scientifici sono state 28, e ben tre nello stesso dipartimento, mai successo. Ma sì chiudiamolo.

La valutazione si è spostata su dei numeri che testimoniano solo se gli studenti sono in corso, se sono tanti e non se sono bravi, se vengono preparati adeguatamente. Così ci si organizza. Tutti voti alti, tutti promossi, altrimenti il ministero chiude il rubinetto. Abbiamo pochi laureati? Ma diamine, abbassiamo il livello, chiediamo di meno, manica larga ci vuole. E così svalutiamo tutto e quei pochi bravi che ci sono, perché le persone in gamba nascono sempre, preparano gli esami a cui prendono trenta in pochi giorni e dicono che è più difficile verbalizzare un esame che darlo. A loro è fatto il danno più grande, perché non li stimoliamo, perché non li portiamo ad avere quello che le loro capacità gli consentirebbero.

Questo è il lascito del Berlusconismo per me, non le gaffe, le battute volgari, o le ragazzine minorenni. E neppure le penalizzazioni economiche che mi ha inflitto, considerando il mancato adeguamento salariale e la mancanza della diaria nelle missioni all'estero.

E' il vuoto che lascia in un paio di generazioni.

giovedì 10 novembre 2011

Cincinnato

L'Italia non è solo terra di santi, poeti e navigatori. E' anche la terra dei mediocri. Anzi vi è una vera tirannia dei mediocri.

Il mediocre non ha rispetto per la professionalità, non riconosce il valore quando lo incontra. Dunque di solito è ostile a tutte le persone di valore, quelle che invece all'estero sono così apprezzate.
In lui non scatta ammirazione ma invidia. E la sua logica è quella del mal comune. Gode delle disgrazie altrui, non potendo avere delle gioie in proprio.

Non accetta volentieri uno scambio dialettico perché si trova in difficoltà, ma pensa di uscirne non con gli argomenti ma con una battuta.

Eh sì perché il mediocre riesce sempre simpatico. Noi abbiamo una naturale propensione per l'incompetenza. Non ci mette a disagio, non ci fa sentire inadeguati. Che noia le persone competenti, questi professorini...

Invece di circondarsi di persone in gamba per migliorare, il mediocre preferisce altri mediocri, anzi financo peggiori, così da potere risaltare nell'insipienza.

E dunque ecco che basta un suonatore di piffero per incantarlo. Lo monta, gli fa credere che avrà mari e monti, lo seduce, lo abbindola, tanto la capacità critica di un mediocre è bassa. E' alta solo la sua cortina di diffidenza. Una volta superato il primo sbarramento, è un campo incolto.

E il giorno in cui i nodi vengono al pettine, quello in cui le balle che tutto va bene spacciate per mesi alla faccia dei gufi tristi e pessimisti mostrano la corda, ecco che la colpa non è nostra, ma del solito complotto masso-pluto-giudaico. Sono i poteri forti che ci affossano, d'altronde il capo del governo era un potere debole. Azionista di mediobanca, proprietario di televisioni e giornali, della grande distribuzione, del mercato della pubblicità, del cinema, di banche e di tanto altro. No lui non è un potere forte, lui no!

Ed ecco allora che la storia d'Italia si ripete sempre uguale, dall'antichità. Anche questa volta chiamiamo un Cincinnato che deve rimettere a posto quello che abbiamo sfasciato. Speriamo non sia troppo tardi.  

mercoledì 9 novembre 2011

profumo di futuro e puzza di passato

Ci sono delle persone che ti trasmettono un profumo di futuro. E' il loro entusiasmo, la loro passione, il loro immaginare il domani. Loro non lo sognano, lo vedono. E lo puoi quasi vedere anche tu con i loro occhi.

Ne conosco alcune. Ovviamente molti sono giovani perché in loro è più forte l'entusiasmo. Lottano per costruirsi un futuro migliore, e non hanno paura di lasciare casa, affetti e famiglia per mettersi in giro per il mondo per seguire un loro sogno o semplicemente per migliorare la loro condizione.

Ma  ci sono anche delle persone che guardano avanti a qualunque età. Che conservano sempre l'allegria, che sorridono alla vita, e che, magari con disincanto, hanno sempre fiducia nel domani.

D'altro canto c'è invece un vero tanfo di passato. L'Università ne è piena. Già le strutture, gli edifici, e le attrezzature parlano solo di passato. Ne hanno troppo mentre sono scarse di futuro.

Ma anche tra le persone che la animano c'è parecchia gente che guarda sempre indietro. Sono rimasto parecchio sconcertato dall'ultima riunione del mio dipartimento. Si sono rinfacciati anni e anni di dissidi. Invece di pensare a pianificare il dopo si sono avvitati sul prima. Inconcepibile e intollerabile.

Sono molto simili ai nostri politici, che invece di darci una visione del domani si rinfacciano i peccati di ieri.

Seguiamo chi profuma di futuro e lasciamo solo chi puzza di passato.

giovedì 3 novembre 2011

quando il superfluo è necessario



Aprono Trony a Ponte Milvio e si scatena l'inferno. Nemmeno regalassero. 2 milioni di euro spesi in poche ore. Ora Trony non vende certo generi di prima necessità. Credo si possa sopravvivere anche senza TV al plasma o iphone.

Mi sono cominciato a guardare incontro. Non vedo molta TV ma ho cercato apposta le pubblicità. E francamente ho scoperto delle vere perle. Non volete regolarizzare il vostro intestino? Come potete fare a meno di Yakult!! Ma chi ha scelto il nome? Voleva fare concorrenza al bifido attivo? E io che soffro di colon sensibile che non lo sapevo.

Ma ecco irrompe Somatoline con una affermazione lapidaria: la cellulite è una malattia. Meno male che ancora non è un delitto. Le carceri sono già piene...

E come fare a meno delle Birbe Amadori? quei croccanti bocconcini di pollo...A me il pollo piace vederlo intero in forma di cosce e petti. Quando lo sminuzzano in pezzettini...mah.

Certo non può mancare nelle vostre case l'ipad2, un oggetto così stiloso (come dicono alla radio con un tremendo neologismo). Tutte cose che non servono praticamente a nulla.

Ma questo è nulla davanti al cattivo gusto della ditta Taffo (attenzione non Tanfo) che ha riempito la città di manifesti.

Garantisce una cremazione certificata. Eh sì perché oggi neanche fare il caro estinto flambé pare sia esente da truffe.

Siamo circondati dal superfluo che qualcuno ci ha spacciato per necessario. Davanti a tanta vera povertà è insopportabile questa corsa al futile.

La mattina incontro sul raccordo anulare una processione di SUV e macchine di lusso. Forse la mia piccola yaris non fa lo stesso servizio? Sarà vero, come dicono, che la virilità italica si misura in cavalli vapore.

Mi è piaciuta moltissimo la definizione che ho letto in uno degli articoli agiografici sulla morte di Simoncelli, data dal povero centauro: "La ricchezza è quando puoi acquistare del cibo senza guardare l'etichetta del prezzo".

Sottoscrivo, sono un uomo ricco.