domenica 9 dicembre 2012

La tanica

Circa vent'anni fa, all'epoca della prima tangentopoli, un mio caro amico coniò una fortunata espressione: la tanica. -Vedi Alessà- mi diceva, - non c'è nulla da fare qua, questi prendono mazzette pure sulle lapidi. A questo punto l'unico rimedio è la tanica (di benzina si intende)- .

Le sue parole mi sono venute in mente in questi giorni, perché sebbene siano tanti anni che ne vediamo di cotte e di crude, quello a cui assistiamo adesso travalica l'indignazione.


Sono cresciuto nella precisa convinzione che Piazzale Loreto sia stato la vergogna di una nazione. Un popolo che era prima succube e poi che si accanisce contro le spoglie mortali di quelle persone che seguiva incantato, dando spazio alle peggiori pulsioni umane. Eppure oggi comincio a pensare che appendere i dittatori a testa giù abbia un suo aspetto educativo.

La regione Lazio viene sciolta perchè questi signori si sono spartiti a rubamazzetto circa 30 milioni di euro, mentre in molti ospedali non ci sono i soldi per il personale e molte operazioni vengono rinviate al prossimo anno. E di fronte a tutto ciò solo l'intervento della magistratura ha costretto questi a fare le tende, non l'indignazione, non la protesta, non l'opposizione. Tutte cose non pervenute.

Adesso, dopo un anno di duri sacrifici, con diversi amici che hanno perso il loro lavoro e per i quali il Natale non sarà come prima, appena pagato l'IMU, ecco che ritorna (ma era mai andato via?) il pappone adescatore di minorenni, il plurinquisito e adesso pure condannato, l'uomo che mi costringe ogni volta che si parla di politica italiana all'estero a sentirmi dileggiare. E basta il suo nome per far scivolare questo paese indietro, per rischiare di bruciare quel poco che si era messo da parte quest'anno.

E si ricomincia con il circo delle mezze figure, dove sfilano i Cicchitto, i Gasparri, i La Russa, con le pretestuose accuse agli altri, contro i giudici comunisti, contro l'europa tecnocrate e l'Euro.

Questo paese è stato fatto da molte persone, sopratutto anonime. Ma deve moltissimo ad una per averlo disfatto: Berlusconi. Oh certo non sarebbe stato capace di fare tutto da solo, se non avesse incontrato una corte di miracoli di fuoriusciti dalla sinistra ed ex fascisti, di puttanelle ideologiche, di mezze sciacquette che lui ha fatto ministro. Non ce la avrebbe fatta senza una opposizione sottile come un grissino, senza una società rammollita.

Perchè Berlusconi è il lato oscuro di tutti noi. E' l'egoista che ci cela in noi, è il menefreghista che butta le briciole di sotto, è il facilone del ghe pensi mi. E' l'imbecille che non capisce perchè deve pagare una professionalità, tanto tutti sanno fare tutto. E' l'asociale che prende la corsia di emergenza quando tutti sono bloccati, è il delinquente che non paga le tasse perchè è furbo. E' colui che piega le leggi, l'etica e la morale per il proprio tornaconto personale. E' l'uomo che apprezza una donna solo quando è bella e disponibile. Di Berlusconi in pectore ne è pieno il paese.

Eppure c'era una Italia prima di Berlusconi, una Italia in cui bastava un sospetto per farti dimettere da una carica pubblica, una Italia nella quale non bisognava pagare per andare alla scuola pubblica altrimenti non vedevi nemmeno la carta igienica. C'era una Italia nella quale il professore non era uno che faceva tre mesi di vacanze ma una persona che formava le coscienze. C'era un paese che era stato emigrante e non pensava ne' diceva di sparare sui boat people.

E quando pensavamo che avevamo tutto questo alle spalle, ecco che riciccia, come l'erba cattiva. Perché noi abbiamo tolto solo le foglie in superficie, ma la radice è rimasta sempre lì.

Ed è per questo che serve la tanica. Per bruciare queste metastasi, per impedire di diffondersi ancora. Ma solo se sapremo fermare il Berlusconi che vive accanto a noi, saremo in grado di liberarci dei suoi cloni che vogliono governarci.