sabato 30 marzo 2013

20 minuti


20 minuti è il tempo che un piccolissimo BN-2 Islander twin engine impiega dall’aeroporto di San Juan a Portorico fino ad un francobollo di pista che si trova nell’isola di Culebra. 

Già all’inizio capisci che non sarà un viaggio come un altro. La compagnia scrive a mano le carte di imbarco, ha un sito web non aggiornato da due anni e un indirizzo email non commerciale ma di quelli su hotmail (che peraltro mi pare non esista più…). Ma il peggio viene in pista. Ci sono tanti aerei di piccola taglia ma sembrano belli e nuovi. Quelli dell’AIR Flamenco no. E’ un vero rudere. Ci stanno dentro secondo me non più di 6 persone più il pilota. Noi eravamo in 5. Sei ad un passo dai comandi e il fatto di vedere il cielo negli spazi dietro la strumentazione non mi conforta. Quando parte capisci che volare con questi oggetti è meraviglioso, altro che un aereo di linea. Osservi il pilota e sembra un giochetto. Guardi sotto e ti si dischiude un panorama fantastico. 


I caraibi sono belli, visti dall’alto sono meravigliosi. Le barriere coralline, le diverse tonalità di azzurro e verde smeraldo, le spiagge bianchissime. Voli basso e dunque vedi tutto. Sei ad una quota dove scompare la miseria umana, ma non la bellezza della natura. Arrivi all’aeroporto e atterri scodando violentemente a pochi metri dalla pista. Ho avuto molta più strizza su aerei di linea che sbagliano l’atterraggio e devono poi riprendere quota. La libertà che si ha in questi voli è incredibile, capisci il sogno di Icaro e che il prendere un volo di linea sta a volare come McDonald ad un pranzo.
Ci rimane il ritorno, speriamo bene. 


mercoledì 6 marzo 2013

La nuova Bibbia

Mi ha molto colpito l'intervista del neo deputato grillino che parla di microchip impiantati sottopelle negli Stati Uniti. Una bufala enorme e neanche nuova, che appartiene a quel filone di teorie complottiste sempre fecondo, in quanto non servono prove, basta buttare là il sasso.

Il problema è che il riferimento di questi ragazzi, diventati adesso classe politica, è il web. Una volta si diceva l'ha detto la TV, per significare l'attendibilità di una notizia, oggi sta sul web.

Ma non è perchè una bufala si trovi sul web che diventi meno falsa. Il problema fondamentale è che oramai si è allentato il controllo delle fonti. E non solo da parte dei ragazzi.


I giornalisti sono i primi che per esigenze di tempo, di scoop e forse per pigrizia non verificano. Cercate il naufragio della Costa Concordia nei giorni successivi e scoprirete che a secondo del giornale che leggete varia l'orario, di due ore! Cercate quanti mesi aveva la piccola bambina a cui hanno sparato alcuni mesi fa a Roma, 3, 6, 9, 12...complimenti.

Vox populi vox dei, la rete è libera ognuno può scrivere ciò che gli pare. Vero ma si tratta di opinioni non di fatti e la differenza è notevole. Anche quando si riportano risultati pseudo scientifici è terribile il pressapochismo. Famosissimo il caso dell'uovo fatto sodo dai cellulari, assolutamente falso.

Si dice "Dei ricercatori, c'è una ricerca etc..." e non si verifica se questi tizi esistano, se sono ricercatori, se il loro articolo è stato pubblicato da qualche rivista con referaggio internazionale (il che non vuol dire che sia verità, ma insomma almeno qualcuno lo ha letto e ha provato a capire quanto può essere sbagliato!). Insomma è un ipse dixit, anche se l'ipse può essere il più stupido dei fessi.

Tutto sommato questa tendenza a credere ad ogni balla sul web, e non sentire mai persone che lavorano o sono esperte in un campo è una pessima abitudine che si fa sempre più strada.

Tutti possono fare tutto. Col cavolo! Provate a far progettare un ponte ad uno che non ha studiato ingegneria (il viceversa non sempre funziona però...) o a farvi operare ad una persona che ha formato il proprio bagaglio di medicina sul web.

Ora la nostra classe politica è talmente avariata che ha recentemente votato che una certa Ruby è la nipote di Mubarack. Dunque nessuna sorpresa che in parlamento entrino anche degli imbecilli.

Solo non vorrei che avessimo sostituito la disonestà con la stupidità.