giovedì 11 febbraio 2016

Il Ministero dei Sogni

Ieri quando ho ascoltato l'annuncio della scoperta delle onde gravitazionali ho avuto i brividi e mi sono emozionato. E' stato un momento bellissimo.

E mi ha fatto pensare ad un pensiero di Goethe, "solo chi pensa possibile l'impossibile è in grado di scoprire qualcosa". Ed è proprio questo che è successo, ci sono state delle persone che hanno immaginato che si potesse vedere una quantità piccolissima, mutatis mutandis è come avere misurato la distanza terra-sole (150 milioni di km) con la precisione di un atomo.

E nonostante questa incredibile scoperta, peraltro con un grande contributo italiano, il più importante quotidiano online nazionale, La Repubblica, ha resistito solo tre ore prima di derubricare la notizia tra le curiosità del giorno, sostituendola con un intervento di un prete sulla necessità di avere un voto segreto su una legge. Non scendo nel merito dell'assurdità di avere dei parlamentari che non ci fanno sapere come votano, ma sottolineo che oggi non si attribuisce nessun valore ai sogni che cambiano il mondo.

Questa impresa è pari al viaggio di Lindbergh sull'Atlantico, alla conquista dei poli o della Luna. Eppure a quei tempi per certe imprese si fermava il mondo, le persone coinvolte venivano giustamente osannate. Oggi anche questo finisce presto nel tritacarne della routine quotidiana, fatta di meschinità, di gente mediocre che parla ex cathedra, di lestofanti arricchiti.

E questo è il grande sbaglio. Perché dietro qualunque grande traguardo c'è sempre un sogno e dei sognatori. E sono queste persone che cambiano il mondo, che spostano la frontiera della conoscenza, che rendono il futuro migliore. Quanti ragazzi oggi si iscrivono all'Università con un sogno? Quanti pensano di trovare una cura dell'Alzheimer o di costruire un giorno un computer quantistico? Ma quelli che lo fanno, e ci sono, andrebbero protetti, aiutati, gli si dovrebbero dare gli strumenti per realizzare i loro sogni che, anche se non lo sappiamo, sono pure i nostri.

Ma siamo in un mondo dove la scienza non è vista come la soluzione ai problemi, ma come ciò che li crea. Pensiamo solo al fatto che viene messa in discussione una delle più grandi conquiste del '900, la vaccinazione di massa, che ha salvato milioni di vite.

Non andiamo più sulla Luna, non attraversiamo più l'Atlantico in 4 ore, eppure io credo che abbiamo un maledetto bisogno di sognare. Quest'anno c'è stato un aumento significativo degli iscritti a Fisica nei grandi atenei, e qualcuno lo attribuisce alle imprese della Cristoforetti. Potrebbe essere vero. Ecco abbiamo bisogno di esempi buoni, di vedere che ci sono persone che dedicano la loro vita ai sogni e non a fregare i propri correntisti con obbligazioni subordinate. E di avere un mondo che non riempia le tasche di quest'ultimi a spese di quelle dei primi.

Per questo propongo di cambiare nome al Ministero della Ricerca, e di chiamarlo come dovrebbe essere appellato: "Il Ministero dei sogni".

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