lunedì 31 ottobre 2016

E' bello sentirsi ignoranti

Questo è un paese dove tutti sanno di tutto. 

Arriva un terremoto e siamo dei sismografi viventi, stimiamo la magnitudo a pelle. 
C'è un referendum sulle trivellazioni? Siamo dei geologi.  Stessa competenza che mettiamo nella riforma della costituzione, perché andarla a leggere invece di scrivere stupidaggini? 

Della nazionale di calcio non ne parliamo, la alleniamo da quando eravamo ragazzini. E il dottore? Santo cielo non ci ha capito nulla, la diagnosi la facciamo da noi, magari con un aiutino dal web. E se poi ci si consiglia un vaccino, beh si è al soldo delle multinazionali. 

Come i ricercatori d'altronde che non ci parlano delle scie chimiche o i cattivi ragazzi dell'INGV che si aggiustano i dati dei sismi sono la supervisione governativa. 

Insomma ma che si studia a fare se tutto quello che serve è così a disposizione di un click? Da dove nasce tutta questa saccenza?  

Risultati immagini per rischiatuttoE' un processo lungo, metodico, che viene da lontano. Si è cominciato a togliere da quello che è il mezzo di comunicazione più seguito, la TV, qualunque cosa fosse cultura prima ed educazione poi. Si è arrivati a distribuire ricchi premi a chi risponde a semplici e banali domande che uno studente di terza media dovrebbe avere nel suo curriculum. 
E nonostante ciò c'è chi in diretta nazionale riesce a collocare Mussolini nel 1960 o Hitler negli anni 80. 

Davanti a ciò anche il più illetterato dei telespettatori si sente un genio. Abbiamo così messo le basi per l'effetto Dunning e Kruger:  individui inesperti tendono a sopravvalutarsi, giudicando, a torto, le proprie abilità come superiori alla media. E la cosa più grave è che non si rendono conto delle abilità altrui. Il passo dall'immaginare soluzioni semplici a problemi complessi è fatto. 

Ora rivedendo il Rischiatutto invece mi accorgo dell'incredibile vuoto che si è creato. Qualcuno dice che è solo una operazione nostalgia e che bisognerebbe guardare avanti. Forse. E' solo nozionismo, anche. Eppure davanti a tante domande, e non parlo solo di quelle specifiche e difficilissime nelle materie dei concorrenti, ma anche a quelle di cultura generale, ci si sente ignoranti. 

Ma questo è proprio ciò che serve per sviluppare curiosità. Trovo il Rischiatutto un incredibile grimaldello per scardinare questa maledetta percezione di onniscenza che affligge i giorni nostri e che ha anche delle incredibili e quasi boccaccesche conseguenze come quando si insulta un morto (Umberto Eco) per un post fasullo, ignorando (ma come si fa?) il suo decesso.  Allegria!   

martedì 18 ottobre 2016

La moglie di


Qualcuno dei miei contati critica la moglie di Renzi per avere lasciato la sua classe per accompagnare il marito, ipotizzando un trattamento di favore rispetto ad un insegnante qualunque, che ha difficoltà ad avere ferie o permessi.


Mi permetto un punto di vista un pò ortogonale. Lasciamo fuori le simpatie o le antipatie per Renzi e vediamola dagli occhi della signora Landini. Abbiamo una donna che lavora, è anche la moglie del primo ministro, ma lavora.

E questo in Italia già è qualcosa.

Il presidente americano (una nazione dove la moglie di Clinton e Obama non si chiamano Rhodam e Robinson ma portano i cognomi dei mariti pure sulla scheda elettorale) la chiama signora Landini, con il suo cognome. Non la omologa al marito.

Io trovo questo un passo avanti per la condizione femminile di first lady. Se fossi un dirigente scolastico e avessi una insegnante che va ad incontrare il presidente degli Stati Uniti, anche se solo perchè è la moglie del primo ministro, sarei estremamente contento di averla perchè pensate la quantità di esperienze, colloqui, sensazioni, che può ricevere e mutuare nel suo insegnamento, che come tutti quelli che insegnano sanno, non si riduce solo a sterili nozioni. 

Dunque cosa dovrebbe fare la moglie di un primo ministro? Lasciare il suo lavoro? Non può lavorare perchè è ingiusto che abbia un permesso? Un punto di vista alquanto bizzarro. E quando il marito incontra il presidente Obama lei non può accompagnarlo perchè lavora? E allora visto che lavora non dovrebbe nemmeno fare figli, il discorso è pericoloso. O forse è il contrario? Dovrebbe essere solo moglie e madre.

Gratta gratta se avesse fatto la casalinga nessuno avrebbe visto dei problemi mi sa. Italia 2016.

PS qualcun altro si interroga anche sul fatto che abbia la sua cattedra a Pontassieve e non in Friuli. Non entro nel merito (letteralmente, venite all'Università please...), ma questo non le toglie il diritto e il piacere di accompagnare il marito.